Photo Credit: Pavel Gromov (Pagan), CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
L’Italia può vantare una tradizione letteraria di grande fama e prestigio, riconosciuta a livello mondiale. Sei gli scrittori italiani premiati con il Nobel per la letteratura: Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo. Ma la lista si allunga considerevolmente se consideriamo i premi nazionali, altrettanto autorevoli.
Di questi, uno dei più popolari è il premio Bagutta, istituito durante il Ventennio fascista, nello stesso periodo del premio Viareggio. E’ il più antico premio italiano, che deve il nome alla storica trattoria toscana di via Bagutta a Milano, dove è stato istituito. La sua storia arriva fino ai giorni nostri.
La storia del Premio Bagutta
La trattoria di via Bagutta, dove vide la luce l’omonimo premio, era un frequentatissimo ritrovo di letterati all’epoca, che qui si davano appuntamento per discutere di letteratura.
La sera dell’11 novembre 1926, la notte di San Martino, agli undici presenti (Riccardo Bacchelli, Orio Vergani, Adolfo Franci, Paolo Monelli, Gino Scarpa, Mario Vellani Marchi, Ottavio Steffenini, Luigi Bonelli, Mario Alessandrini, Antonio Veretti e Antonio Niccodemi) venne l’idea di istituire un premio letterario e di autoeleggersi come giuria.
Non solo letterati, ma anche giornalisti, pittori, avvocati e commediografi, che gravitavano intorno alla rivista La Fiera Letteraria, fondata e diretta da Umberto Fracchia. Non si trattava pertanto di critici in senso stretto, ma di persone colte e con grande spirito di indipendenza.
La giuria decise che ogni 14 gennaio sarebbe stato scelto il libro più bello scritto da un autore italiano nell’anno appena conclusosi. L’assegnazione del premio registrò uno stop tra il 1937 e il 1946, perché non subisse le pressioni del regime del quale erano sostenitori alcuni dei giurati.
L’idea intanto aveva avuto fortuna e nacquero molti altri premi letterari, alcuni dei quali hanno resistito fino ad oggi, ma l’importanza di questo premio stava soprattutto nell’aver spazzato via quell’atmosfera sacrale che fino a quel momento aveva caratterizzato il lavoro dei letterati impedendo che si potesse pensare a un compenso in “vile denaro” per l’opera di un Vate.
Scorrere gli annali è come aprire un’antologia della letteratura del Novecento: Leonardo Sciascia, Primo Levi, Carlo Emilio Gadda, Aldo Palazzeschi e Vittorio Sereni. Nella giuria hanno figurato anche Dino Buzzati, Indro Montanelli, Eugenio Montale. Sino al Secondo Dopoguerra il Bagutta fu l’unico premio letterario del Paese. Il Premio Bagutta fino al 1999 garantiva al vincitore 50 milioni di lire, oggi offre 12.500 euro.
Nel novembre del 1976, Riccardo Bacchelli, uno dei padri fondatori del premio, ha rassegnato le dimissioni da presidente, lasciando il posto a Giansiro Ferrata. Il premio è stato diretto in seguito da varie personalità, fra le quali Emilio Tadini e Mario Soldati. Dal 2005 la presidente del premio è la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti.
Attualmente, il premio prevede due riconoscimenti:
- Premio Bagutta per la narrativa, saggistica e poesia
- Premio Bagutta Sezione Opera Prima
Nel 2016, dopo più di novanta anni di vita, la Trattoria Bagutta ha cessato l’attività. Le opere che qui erano conservate sono entrate a far parte della Collezione rocca ed esposte all’Università Bocconi di Milano.
Il vincitore 2021 del Premio Bagutta 2021
L’edizione 2021 del Premio Bagutta vede vincitore Giorgio Fontana con “Prima di noi”. Il premio è stato assegnato dalla giuria presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, segretario Andrea Kerbaker e composta da Rosellina Archinto, Silvia Ballestra, Eva Cantarella, Elio Franzini, Umberto Galimberti, Ranieri Polese, Elena Pontiggia, Enzo Restagno, Mario Santagostini, Alessandra Tedesco, Valeria Vantaggi e Orio Vergani. Inoltre ha partecipato alla giuria Davide Mosca, che da quest’anno è entrato per rappresentare il mondo dei librai in un momento per loro così delicato.