Dal 2019, anno della sua istituzione il Premio Italiano Architettura ha lo scopo di promuovere l’architettura nostrana tramite la valorizzazione di opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia il cui impegno è rivolto all’innovazione, alla qualità del progetto e al ruolo sociale dell’architettura.
Il premio, che si svolge ad anni alterni tra Roma e Milano, ha dunque tra i fautori sia la Triennale di Milano che il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
Gli architetti vincitori del Premio 2021
L’edizione del 2021, questa volta ospitata alla Triennale di Miano, ha premiato i progettisti in tre diverse categorie: il Premio al miglior edificio, il Premio alla carriera e il Premio T Young, quest’ultimo rivolto ai giovani architetti under 35.
Il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi 3 anni è stato assegnato a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo per il progetto LCM 2018 / CASA-ASILO (Mazzarone, Catania, 2018) che ha trasformato un asilo in una abitazione a Mazzarone. La giuria riconosce “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi, puntuali, discreti, non appariscenti. Un progetto che restituisce alla vita della comunità un senso del tempo e di pluralità. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
Premio alla carriera
Il Premio alla carriera è andato invece a Paolo Portoghesi, mentre l’anno precedente era toccato a Renzo Piano. Portoghesi ha contribuito all’affermazione in Italia del pensiero postmoderno, memorabile la sua curatela della Mostra Internazionale di Architettura del 1980 della Biennale di Venezia, per poi arrivare a concentrarsi in anni più recenti sulla geoarchitettura, un concetto di architettura rispettoso dell‘uomo, della natura, della sostenibilità e in grado di confrontarsi con la cultura, la storia e il territorio.
La rassegna ha poi premiato una giovane progettista emergente: Simona Della Rocca, cofondatrice di BDR bureau con Alberto Bottero, che ha ricevuto il Premio T Young Claudio De Albertis. L’architetta è stata premiata per l’intervento di ristrutturazione alla scuola Enrico Fermi di Torino. “L’opera – si legge nella motivazione redatta dalla Giuria – si distingue per la capacità di integrare positivamente le nuove istanze didattiche all’interno della ricerca architettonica. Il progetto si confronta in modo incisivo con la struttura esistente, declinando elegantemente una gamma tonale materica mutevole. L’architettura, attraverso il suo esito compositivo, suggerisce l’importanza dello spazio scolastico nelle dinamiche attuali, offre un’interpretazione utile a costruire nuovi riferimenti sullo spazio di formazione.”
Una menzione d’onore è poi andata al centro sportivo Mapei Football Center di Sassuolo, progettato da Onsitestudio e a Margherita Manfra (Orizzontale) con il progetto CIVICO CIVICO, basato sulla riqualificazione di un immobile di Riesi (Caltanissetta) confiscato a Cosa Nostra attraverso il workshop Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale.